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Personaggio poliedrico, il calabrese Gioacchino Poeta (1685 ca.-1752) si trasferì a Napoli per studiare medicina, dove divenne in breve tempo uno degli uomini di spicco della società colta partenopea e strinse rapporti di amicizia con intellettuali di straordinaria levatura, come Giambattista Vico e Celestino Galiani. Uomo di grande spessore culturale, Poeta si dedicò con grandi risultati non solo all'arte medica, nella quale eccelse al punto da ricoprire per quasi vent'anni la prestigiosa cattedra primaria di medicina pratica, ma anche ad altri campi dello scibile, come la poesia (fu membro dell'Accademia dell'Arcadia) e la filosofia. Questo saggio colma un vuoto storiografico su un personaggio che, con la sua attività professionale, il suo interesse profondo per la cultura e le opere da lui scritte, diede un contributo non trascurabile al patrimonio di conoscenze settecentesco. Prefazione di Alfredo Focà.